Raffrescatore Evaporativo

PNIEC: un piano Green verso il 2030

 

Che cos’è il PNIEC?

Il Ministero dello Sviluppo Economico, con il Ministero dell’Ambiente e del mare e il Ministero dei Trasporti, ha elaborato il PNIEC, ovvero il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Si tratta di un documento che fissa gli obiettivi che il nostro Paese si propone di raggiungere entro il 2030 in materia di politica energetica e ambientale, improntati al miglioramento dell’efficienza energetica e all’incremento dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

L’Italia si impegna, al pari degli altri paesi dell’Unione Europea, a portare a termine il processo di decarbonizzazione dell’economia nell’ottica di un Green New Deal, ovvero un nuovo patto tra governo da un lato e cittadini e imprese dall’altro, nel quale l’ambiente è visto come il motore economico del Paese. Per giungere a questo obiettivo sarà necessaria una progressiva transizione verso le fonti energetiche rinnovabili, che saranno utilizzate per la produzione di energia elettrica, assieme ad una quota residua di gas.

Il cittadino e le imprese diventeranno quindi protagonisti e beneficiari del processo di transizione e perché ciò avvenga è necessaria un’ampia regolamentazione e una trasparenza massima nel settore della vendita: solo così il mercato concorrenziale si trasformerà in un vantaggio per il consumatore finale. Ovviamente a tutto ciò bisogna aggiungere un impegno costante nella ricerca di soluzioni produttive che consentano di adottare processi a basso impatto ambientale.

Il risparmio energetico come obiettivo primario

Il primo passo per il rispetto del patto verde che unisce non solo cittadini e governo, ma anche le generazioni presenti con quelle future, è quello di cercare di limitare quanto più possibile il consumo energetico. In questo modo si riescono non solo a preservare le scorte di fonti tradizionali, ma si limitano anche i danni ambientali derivanti dall’uso di combustibili fossili.

Risparmiare energia è possibile, a partire da piccoli gesti che dovrebbero diventare abitudinari nella quotidianità di ciascuno, come evitare di tenere accese le luci se non strettamente necessarie o utilizzare per il riscaldamento temperature non superiori ai venti gradi e programmare l’accensione dei caloriferi in base alle abitudini familiari.

Nell’ambito del raffrescamento il ricorso ad impianti di condizionamento può sembrare inevitabile, soprattutto se ci si trova in ambienti molto grandi e si ha la necessità di alleviare il calore per consentire condizioni lavorative accettabili. Tuttavia esiste un’alternativa più economica e meno dannosa per l’ambiente: dei moderni dispositivi adatti al raffrescamento di ambienti quali ospedali, centri commerciali, allevamenti e industrie.

Raffrescatori Evaporativi: una tecnologia ecologica

Il tradizionale condizionatore per poter funzionare sfrutta le proprietà di un gas refrigerante che preleva il calore in un ambiente interno e lo cede all’esterno. Il processo viene alimentato utilizzando energia elettrica, questo significa che se l’ambiente da rinfrescare è molto ampio, altrettanto elevati saranno i consumi e i relativi costi, sia economici che ambientali.

I raffrescatori evaporativi invece utilizzano come refrigerante l’acqua, basandosi sulla capacità che l’aria ha di assorbire vapore acqueo. In pratica, l’aria calda a contatto con l’acqua trasforma una parte di quest’ultima in vapore acqueo e la assorbe al suo interno. Si tratta di una trasformazione che ha bisogno di calore per verificarsi: tale calore viene sottratto all’aria, la quale quindi diviene più fresca.

Nei raffrescatori evaporativi l’aria esterna viene attratta per mezzo di una ventola, viene umidificata attivando il processo che porta al suo raffreddamento, quindi viene spinta all’interno dell’edificio, con conseguente sollievo per coloro che ci devono lavorare o stazionare.

Si tratta di impianti di facile installazione, che hanno un consumo di energia elettrica notevolmente ridotto rispetto ai tradizionali condizionatori e non utilizzano gas refrigeranti dannosi per l’ambiente, né generano emissioni inquinanti, limitandosi infatti ad emettere semplice vapore acqueo.

Inoltre, garantendo il costante ricambio dell’aria con l’esterno, si evita l’accumulo di polveri inquinanti e si garantisce la salubrità degli ambienti interni. In definitiva, una soluzione che consente di tutelare l’ambiente e allo stesso tempo di contenere i costi.

 

Paolo Dolci

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