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Superbonus 110%: proroga e variazioni

Nato nell’ambito del Decreto Rilancio del 2020 per risollevare l’economia del paese dopo un periodo di lockdown per il Coronavirus, il Superbonus 110% è un’agevolazione fiscale destinata a persone e imprese che vogliono effettuare un rinnovamento energetico degli edifici.

Si tratta della possibilità da parte di singoli e attività di migliorare gli edifici dal punto di vista energetico, o di adeguarli dal punto di vista sismico, detraendo dalle imposte il 110% delle spese sostenute. Questo fa sì che diventi possibile non solo detrarre la totalità delle spese, ma di avere a disposizione anche un 10% aggiuntivo.

Proprio in questi ultimi mesi il superbonus è stato oggetto di discussione in ambito governativo. In particolare si è discusso in merito alla proroga dell’agevolazione fino al 2023, proposta che, almeno per ora, pare essere stata scartata dalla Ragioneria generale dello Stato. In attesa di conferme o smentite da parte del governo bisogna ricordare che la detrazione fiscale rimane in ogni caso valida fino al 31 dicembre 2022.

La seconda, e forse la più interessante, modifica proposta è quella relativa alla semplificazione dei processi burocratici, in particolare:

  • eliminazione dell’obbligo da parte dei tecnici abilitati di certificare alcuni dati dell’immobile come i passaggi di proprietà o le concezioni edilizie;
  • stesura di un semplice certificato di conformità;
  • accelerazione del processo di Valutazione di Impatto ambientale (VIA);
  • presentazione della CILA o comunicazione di inizio lavori asseverata al posto della dichiarazione di conformità urbanistica-edilizia per gli edifici che richiedono semplici interventi di manutenzione e non di ristrutturazione.

Quali interventi rientrano nel Superbonus e chi ne ha diritto?

Gli interventi che rientrano nel Superbonus 110% si dividono sostanzialmente in due grandi categorie, definite interventi trainanti, necessari per l’accesso al bonus, e interventi trainati, che danno la possibilità di accedere alle detrazioni solo se realizzati insieme a degli interventi trainanti. Gli interventi trainanti sono in tutto tre:

  • l’isolamento termico delle superfici attraverso l’installazione di un cappotto termico isolante;
  • la sostituzione dell’impianto di riscaldamento con l’installazione di un sistema a pompa di calore, un sistema a condensazione o dei collettori solari per la produzione di acqua calda;
  • l’adeguamento sismico.

Rientrano invece negli interventi trainati l’installazione di pannelli solari per la produzione autonoma di energia, l’installazione di colonnine di ricarica destinate ai veicoli elettrici e per concludere la sostituzione di infissi per migliorare il riscaldamento degli ambienti.

Un ulteriore fattore di cui tenere conto è rappresentato da colore che hanno diritto di accedere al bonus, ovvero le persone fisiche che detengono l’immobile, i condomini, gli Istituti Autonomi Case Popolari (IACP), le Onlus, le cooperative e le associazioni sportive dilettantistiche, quest’ultime però con delle limitazioni specifiche.

Detrazione Fiscale 110%: perché conviene installare i Raffrescatori Evaporativi

Tra i dispositivi compresi nel Superbonus 110% che possono essere installati all’interno di edifici al fine di migliorare l’efficienza energetica degli stessi figurano i raffrescatori evaporativi.

I raffrescatori evaporativi si basano sul principio del raffrescamento adiabatico e sono utilizzati per il raffreddamento di ambienti di medie e grandi dimensioni. Il loro funzionamento è semplice: il raffrescatore preleva l’aria calda proveniente dall’esterno, la quale viene fatta passare attraverso una serie di pannelli pregni di acqua; questo incontro di aria e acqua provoca un processo di evaporazione che rinfresca l’aria successivamente immessa da una ventola nell’ambiente desiderato.

Risulta subito evidente come l’utilizzo di un raffrescatore evaporativo sia da considerarsi più vantaggioso e rispettoso dell’ambiente rispetto ad un impianto di climatizzazione tradizionale. Questi macchinari all’avanguardia, infatti, garantiscono l’immissione nei luoghi di lavoro di un’aria salubre, richiedono una manutenzione e una pulizia minima e, soprattutto, consentono un notevole risparmio energetico dovuto all’utilizzo minimo di energia elettrica.

 

Paolo Dolci

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