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Una diagnosi energetica, detta anche audit energetico, è il primo passo da compiere in qualunque processo di efficientamento. Si tratta di una procedura sistematica che ha lo scopo di conoscere adeguatamente il profilo energetico di un edificio o di un complesso di edifici, ma anche di una attività industriale o commerciale, o di servizi pubblici o privati.
Si individuano le possibilità di risparmio energetico, considerando il rapporto costi-benefici, e si riferisce sui risultati dell’analisi. La normativa di riferimento è europea, ed è stata recepita in Italia con il D. Lgs 102/2014, che stabilisce l’obbligo della diagnosi energetica per determinati tipi di aziende.
Obbligo diagnosi energetica: quando entra in gioco
L’obbligo riguarda le grandi aziende e quelle imprese cosiddette energivore. L’analisi deve essere effettuata ogni 4 anni e trasmessa all’ENEA. In caso di inadempienza l’azienda interessata riceve una lettera che invita a trasmettere la diagnosi entro cinque giorni. Alla scadenza di questo termine, la mancata adesione alla richiesta viene sanzionata con una multa che varia da 4000 a 40000 €.
Si applicano sanzioni dimezzate nel caso in cui la diagnosi sia stata redatta in maniera tale da risultare incompleta, oppure non conforme alle indicazioni fornite. Annualmente, l’ENEA controlla il 3% delle diagnosi inviate e il 100% di quelle redatte da tecnici dipendenti dell’azienda. Anche dopo una sanzione permane l’obbligo di trasmettere la diagnosi entro sei mesi.
Diagnosi energetica: chi la fa
I soggetti che possono redigere questo tipo di diagnosi sono diversi: in generale chi si occupa di effettuare la diagnosi è solitamente un EGE , Esperto in Gestione dell’Energia, che conosce l’edificio e gli impianti in esso funzionanti. Le aziende possono rivolgersi a società di servizi energetici, a esperti in gestione dell’energia e agli auditor energetici. Dal luglio 2016 tutti questi soggetti devono essere accreditati da appositi enti certificatori.
Climatizzatori Evaporativi per l’efficientamento energetico
La diagnosi energetica ha il fine di mettere in luce tutti gli aspetti che riguardano i consumi energetici dell’azienda. L’analisi approfondita permette di individuare eventuali problemi o criticità e di proporre soluzioni per razionalizzare e ridurre i consumi stessi. L’adozione delle fonti energetiche rinnovabili porta sicuramente a un risparmio e tutela l’ambiente: installare un impianto fotovoltaico, ad esempio, è il primo passo verso l’indipendenza energetica. La combinazione del solare con una pompa di calore è quella più razionale. Se per il riscaldamento invece si utilizza il metano, la scelta dell’impianto deve ricadere su una caldaia a condensazione, capace di aumentare il rendimento recuperando calore dai fumi.
Non meno importanti sono le scelte in merito alla climatizzazione: una soluzione efficiente ed economicamente vantaggiosa per il raffrescamento di ambienti di medie e grandi dimensioni è rappresentata dai raffrescatori evaporativi. Questo sistema per la climatizzazione sfrutta l’evaporazione dell’acqua per ottenere un abbassamento della temperatura dell’aria. All’aumentare della percentuale di umidità dell’aria corrisponde infatti una diminuzione della temperatura. Di conseguenza più l’aria è asciutta e più efficiente è questo processo.
Questo sistema è adottabile solo in ambienti dove si può assicurare un costante ricambio di aria, con porte e finestre costantemente aperte o con l’utilizzo di appositi estrattori. I climatizzatori evaporativi creano un microclima gradevole anche in ambienti di grandi dimensioni con un bassissimo consumo di energia elettrica e si distinguono per la facilità di installazione e la semplice manutenzione.
Sono disponibili anche modelli portatili, dotati di ruote: si tratta di soluzioni particolarmente facili e funzionali, che consentono di raffrescare dove via via è necessario, spostando l’apparecchio in base al bisogno.
