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Da più di 20 anni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto che la Sindrome dell’Edificio Malato (Sick Building Syndrome – SBS) è associata a problemi allergici e respiratori che colpiscono le persone che vivono o lavorano in edifici scarsamente ventilati.  

  

Quali sono i Sintomi della Sindrome dell’Edificio Malato? 

 

La Sindrome dell’Edificio Malato (SBS) è una condizione che si manifesta quando gli occupanti di un edificio, come uffici, scuole o altri ambienti chiusi, sviluppano una serie di sintomi legati alla permanenza in quel particolare luogo. 

Le persone normalmente sperimentano sintomi associati a disagio acuto, tra cui mal di testa, irritazione agli occhi, al naso o alla gola, tosse secca; pelle secca o pruriginosa, vertigini e nausea, difficoltà di concentrazione; stanchezza e sensibilità agli odori. 

I sintomi della SBS si manifestano spesso dopo brevi periodi di permanenza negli ambienti “inquinati” e tendono a migliorare una volta che la persona si allontana dall’edificio incriminato. 

  

Quali sono le cause della Sindrome dell’Edificio Malato? 

La Sindrome da Edificio Malato (SBS) è un fenomeno che coinvolge principalmente luoghi come uffici, scuole, ospedali, case di riposo per anziani e ambienti open space, in cui le persone trascorrono periodi prolungati.  

Sebbene le cause precise della SBS non siano ancora completamente comprese, diversi fattori sembrano contribuire al suo sviluppo. Tra questi, la scarsa ventilazione, la manutenzione inefficiente degli impianti di condizionamento, la presenza di polveri, fumi o composti organici volatili nell’aria indoor, odori sgradevoli, la presenza di muffe sulle pareti e un’elevata concentrazione di anidride carbonica sono stati identificati come possibili scatenanti. Problemi di pulizia e manutenzione inadeguata possono anche aggravare la situazione. Per contrastare la SBS, è essenziale affrontare e correggere questi fattori, migliorando la qualità dell’aria e creando ambienti più salubri e sicuri. 

In generale, i contaminanti dell’aria interna rientrano in due categorie: 

  • Prodotto chimico: presente nei prodotti utilizzati per pulire case e uffici, nei tessuti sintetici dei mobili, nei tappeti e negli isolamenti. 
  • Naturale: che può includere pollini, peli (le scaglie microscopiche che cadono dagli animali), acari della polvere e muffe.
     

In che modo può essere utile il Raffrescamento Evaporativo? 

Il raffrescamento evaporativo può rivelarsi particolarmente utile nell’ambito della Sindrome da Edificio Malato (SBS) per diversi motivi.  

In primo luogo, il raffrescamento evaporativo favorisce una ventilazione efficace, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria all’interno degli edifici. L’aria fresca introdotta durante il processo di evaporazione può ridurre la concentrazione di inquinanti indoor, tra cui polveri, fumi e composti organici volatili (VOC), che sono spesso associati ai sintomi della SBS.  

Inoltre, il raffrescamento evaporativo può mantenere un livello ottimale di umidità nell’ambiente, contrastando la presenza di muffe sulle pareti e migliorando il comfort respiratorio degli occupanti. Poiché la SBS è spesso legata a impianti di condizionamento mal tenuti, l’approccio evaporativo, basato sull’uso di acqua e ventilazione naturale, può essere considerato una soluzione sostenibile e meno soggetta a problemi di manutenzione.  

In definitiva, il raffrescamento evaporativo può contribuire a creare un ambiente interno più salubre, mitigando i fattori scatenanti della SBS e promuovendo il benessere degli occupanti degli edifici. 

 

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